Artista Padovano, scultore appassionato che ha realizzato numerose sculture a carattere sacro, lo scultore Sergio Rodella, dopo aver frequentato l’Accademia di Belle Arti a Venezia, inizia negli anni Settanta un percorso dove ogni opera ha definito e consolidato uno stile unico.
Nelle sue opere vediamo l’incredibile abilità di lavorazione del marmo, la raffinata ricerca dei materiali più idonei e la cura dei dettagli che rendono ogni scultura un’opera di inestimabile valore.
Se inizialmente quest’ultime erano caratterizzate da una particolare essenzialità figurativa che comunque non sacrificava il loro valore espressivo, maturando il suo stile cambia o per meglio dire evolve, influenzato sicuramente dal backgroung culturale italiano, ispirato dalle sculture di Michelangelo e dalle capacità barocche della lavorazione dei materiali.
Queste opere palesano così il legame intimo tra esse e l’artista, poichè è immediatamente chiaro che il risultato finale è proprio quello voluto, fin dall’inizio e nei minimi dettagli, attraverso un tormentato processo di ideazione prima e creazione poi.
Ed è anche attraverso la creazione dell’Uomo della Sindone che possiamo vedere come questo sia vero: partendo dal sentimento di fede Rodella passa allo studio della sindone in ogni suo dettaglio approfondendone la storia, le opinioni e gli studi precedenti; grazie alla conoscenza dell’anatomia umana inizia a progettare non solo artisticamente ma empiricamente al fine di individuare la possibile posizione del corpo, affinchè combaci con precisione con la reliquia.